perché si fa la correzione?

In questo articolo proveremo a spiegare come si fa la correzione di bozze usando il famoso metodo giornalistico delle 5W (Who? When? What? Where? Why?), traducendo le interrogative in italiano.

In questo modo divideremo l’argomento rispondendo a domande semplici e cercando di risolvere tutti i dubbi in modo esaustivo.


CHI fa la correzione di bozze?

Come fare la correzione grammaticaleLa risposta è intuitiva e piuttosto ovvia: il correttore bozze o il redattore. Vediamo però nello specifico di chi si tratta. Questa figura editoriale opera generalmente all’interno delle case editrici, nelle agenzie di servizi editoriali, nelle agenzie letterarie e nelle redazioni giornalistiche. Tra le sue competenze vi è una profonda conoscenza degli aspetti grammaticali e ortografici e dispone di un’alta capacità di concentrazione, necessaria per leggere per molte ore di fila.

Se vuoi scoprire come diventare correttore di bozze, ti invitiamo a leggere questo articolo:

Come si diventa correttore di bozze?


QUANDO si fa la correzione di bozze?

Generalmente è l’ultimo controllo che un testo affronta prima di andare in stampa. Avviene di norma dopo la fase di editing, durante la quale un editor si occupa dell’analisi della struttura e degli aspetti logico-descrittivi e stilistici dell’opera.

Con la correzione di bozze si conclude dunque il processo di revisione del testo.


COSA si corregge?

Fondamentalmente tutti gli aspetti grammaticali, ortografici e tipografici del testo:

  1. refusi;
  2. errori di digitazione;
  3. errori grammaticali;
  4. errori di punteggiatura;
  5. errori ortografici;
  6. errori sintattici.

Inoltre si applicano le linee guide tipografiche della casa editrice, scegliendo quali virgolette usare per i dialoghi, come disporre le note e le voci della bibliografia, come usare grassetti, corsivi e maiuscole di cortesia.

Ne abbiamo parlato in maniera approfondita qui.


DOVE si fa la correzione di bozze?

Se intendiamo banalmente il luogo fisico, dipende. Un tempo le case editrici si affidavano a figure stipendiate che lavoravano in redazione o in ufficio, oggi questo è un lavoro che si tende a esternalizzare. È molto comune infatti che il correttore bozze sia un professionista freelance e che operi dalla propria postazione in smart working.

Se intendiamo invece su quale supporto si fa la correzione bozze, nel 99% dei casi questo controllo avviene tramite computer o comunque usando dei supporti digitali. Il controllo su carta, benché più efficace e meno faticoso per la vista, è ormai desueto, perché allungherebbe i tempi. Le modifiche infatti andrebbero poi riportate sul file digitale manualmente, aggiungendo una procedura.


PERCHÉ si fa la correzione di bozze?

COME SI FA LA CORREZIONE DI BOZZE? 1È un controllo necessario per presentare al pubblico un testo corretto e in ottime condizioni. Un’opera corretta comunica un messaggio più chiaro e in maniera efficace. L’autore inoltre si presenta come un professionista della scrittura, capace di curare il testo in tutti gli aspetti e in questo modo dimostra anche rispetto e attenzione verso i lettori che acquisteranno l’opera.


Quindi COME si fa la correzione di bozze?

Negli ultimi decenni, nel giornalismo si è aggiunta la sesta domanda, “How?”, ovvero “Come?”. Rispondiamo quindi anche al quesito finale che dà il titolo a questo articolo: come si fa la correzione di bozze?

La correzione bozze prevede ripetute letture del manoscritto da parte di un correttore esperto. Il lavoro consiste in un’attenta visualizzazione grafica di ogni singola lettera che compone una parola e di ogni segno di interpunzione. Sembra un’azione scontata e automatica, ma una serie di studi sui neuroni della lettura hanno portato la scienza a parlare del cosiddetto jumbled word effect. Si tratta di un processo di decifrazione delle parole che avviene durante la lettura e che ci consente di leggere correttamente una frase con parole che hanno le lettere che le compongono disposte in maniera errata. Ecco perché riusciamo a comprendere senza fatica forme come: “Quetso tetso brevsisimo” quasi senza accorgerci dei problemi morfologici. In una lettura distratta intervengono infatti dei meccanismi automatici di compensazione che completano la forma della parola riconoscendo dei diagrammi formati da coppie di lettere vicine. Per questo motivo il correttore bozze deve dunque “sforzarsi” nell’eseguire una lettura lenta e concentrata su ogni minimo spazio o segno testuale.

Meglio ancora se la lettura avviene ad alta voce, perché il suono emesso ci aiuta a mantenere il contatto visivo con la parola fino a quando non si termina la sua pronuncia.

Qualcuno tempo fa suggeriva di leggere i testi al contrario, partendo dalla parola conclusiva di un capitolo fino ad arrivare all’incipit, in modo da concentrarsi solo sulle parole senza farsi distrarre dal contesto. In questo modo però non si ottiene un risultato ottimale perché se non si considera un termine all’interno del contesto della frase. Come potremmo infatti capire se sia corretto “figlio” o “foglio” in un periodo se non dal contesto stesso? Come si potrebbe giudicare la punteggiatura senza un’analisi logica e grammaticale?

È preferibile dunque svolgere una lettura tradizionale concentrata e attenta, ricordandosi di fare una pausa almeno ogni mezzora/un’ora. Infine, ripetere, ripetere, ripetere.

Già, la correzione bozze necessita di più “giri”, come si dice in editoria. Ciò significa che il testo dovrà subire più letture complete, perché alcuni errori si nascondono meglio di altri. In media bisognerebbe garantire almeno due letture complete del testo.

Noi invece ne assicuriamo addirittura tre! 

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